“Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi,
sarebbe stato questo: fate di non subire alle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui”
Primo Levi
Così Primo Levi sintetizzava la sua terribile esperienza di reduce dai campi di sterminio nazisti.
E’ indubbiamente un’affermazione forte, che ci interpella profondamente, chiama in causa la nostra libertà, giudica la nostra azione personale e politica, chiede lungimiranza nell’azione sociale e unità di intenti.
La memoria di ciò che è avvenuto non deve spegnersi, deve essere sempre presente, viva, di stimolo e monito all’azione, questo è il significato dalla giornata odierna.
Non dobbiamo credere che la Shoah (letteralmente sterminio) sia stata una terribile condizione storica irrepetibile, è lo stesso Primo Levi a chiederci di porre attenzione di vigilare; ma una coscienza è vigile solo se va incontro all’umano, in un dialogo non preconcetto.
Non dobbiamo cadere nella stessa tentazione d’allora: trovare nell’altro i motivi delle difficoltà eliminando così quella sana posizione umana di dialogo, che può trovare consistenza e trarre forza solo nella riscoperta dei valori che hanno generato l’Europa e l’Italia.
Cuveglio 27 Gennaio 2021